considerazioni sul congresso provinciale

oggi 3 dicembre si celebra a Salerno il primo congresso provinciale di FLI. Non è mia abitudine parlare in queste circostanze. Perciò metto sul blog quello che vorrei dire e che non dico. Ma il mio pensiero lo rivolgo agli amici che mi seguono per il rispetto e la stima che ho nei loro confronti

Gli errori, in politica si pagano. Non so se questa affermazione può essere definita un assioma, un postulato o dovrebbe essere una regola

Non voglio è il caso di ricordare fatti che conosciamo tutti. In politica taluni errori devono responsabilmente essere oggetto di autocritica e responsabilmente e significativamente indurre atti consequenziali. Se ciò non avviene e non è sentito, se si perpetua, con azioni di forza, nella ostinazione di un collante privo delle giuste proprietà, l’idea non prenderà comunque forma e le azioni finiranno per essere auto lesive.

E’ quanto nell’aria si percepisce e oggetto di osservazioni fatte da iscritti e simpatizzanti o la lettura in questi giorni di mail inviatami da amici di Futuro e Libertà  che necessita qualche riflessione.

 

Indubbiamente devo ritenere che lo svolgimento di questo congresso  nella forma e nei contenuti non rispecchia niente di nuovo rispetto ad altri congressi.  Ciò a significare che qualsiasi sia il colore politico che viene indossato, costumi ed usi  rappresentano regole e modi di fare che, difficilmente, potranno mai essere innovativi di altre e più consone forme ed espressioni di vera e trasparente democrazia.

 

Ne mi voglio illudere che il mio pensiero, né le mie affermazioni possano stimolare prese di coscienza individuale e collettiva finalizzate ad un più realistico rispetto di talune regole che, ad ogni inizio di nuova stagione politica, vengono sbandierate ai quattro venti per richiamare e risvegliare l’apatia e il dinteresse delle folle per un nuovo progetto politico.

 

Ciò detto il fare politica non è un obbligo per ognuno di noi ma può essere un impegno sociale il cui scopo è un atto di interesse verso la collettività finalizzato a vedere, sentire, percepire un aria diversa che renda la nostra comunità più vivibile e socialmente più avanzata, un modo di rendere un servigio  e un modo di esprimere un contenuto di idee che possano favorire e contribuire a rendere la nostra vita sociale e quella di coloro che dopo di noi verranno più equa, più dignitosa, più paritaria, più rispettosa delle forme e delle norme che civilmente reggono i rapporti in ogni comunità.

Questa è’ una sfida e una prova per ognuno di noi, senza condizionamenti ed in piena libertà.

Ed è questa sfida e questa prova in piena libertà che oggi mi induce a tollerare tipologie di formule che diversamente andrebbero abiurate in quanto non rispondenti a verità e pronunciamenti sempre paventati come nuovi ma pateticamente sempre obsoleti.

Ma pur dando il giusto peso e valore alle critiche percepite nell’aria, pur dando la giusta dimensione alle osservazioni fatte da amici sul web, devo ritenere questo momento un passo importante per il futuro del nostro nascente partito e considerare, rispettosamente, quanto viene indicato e suggerito dall’alto, nell’interesse comune di una crescita forte e duratura.

Nello stesso tempo, nell’auspicare un concreto e sostanziale cambiamento, devo prendere coscienza che la rotta da tenere è quella di avere quale obiettivo finale una maggiore affermazione di Futuro e Libertà sul territorio di più stretta appartenenza, mettendo in  risalto le forze, le energie, gli entusiasmi che ci accomunano e quelle azioni che sapranno svegliare e concretizzare interessi nella collettività cittadina.

Il tramite fra le aspettative locali e le necessità di risoluzioni centrali potrà e sarà oggetto di ulteriori passaggi e momenti sostanzialmente superabili.

Esistono problematiche che dovrebbero essere momento di maggiori e più significative riflessioni individuali e collettive. Problematiche legate al territorio nella sua espressione geografica, nei suoi costumi  usi ed abitudini. Problematiche legate alla necessità di ascolto costante e giornaliero dei bisogni reali e concreti non finalizzate a mere aspettative clientelari, lobbistiche o di consenso elettorale temporale.

La differenza tra la vastità del territorio in rapporto alla densità della popolazione che caratterizza la nostra provincia vede sempre quell’area geografica al sud del SELE mortificata e perdente. In questa area ognuno ha cercato consensi per una personale affermazione dimenticandone poi le necessità, i bisogni, gli interessi, le promesse immancabilmente non mantenute.

Spero che da questo congresso e dall’esecutivo che ne verrà fuori vi sia una costante attenzione a quanto possa venire invocato dalla base che si ispira al nostro partito e, ancor più, dalla voce collettiva, di necessità e bisogni a dimostrazione che Futuro è libertà è un partito di ampio respiro e di ampia disponibilità e veduta.

Il momento più immediato, che richiede uno sforzo comune ed un forte impegno dell’esecutivo provinciale, è dato dalle imminenti elezioni amministrative che vedranno interessati molti comuni della nostra provincia. Sarà questo un momento fondamentale per misurare la nostra capacità di sintesi e di affermazione dove la linea di aggregazione indicata dal centro dovrà confrontarsi con la realtà territoriale periferica, per poter dare una consona collocazione  alla identità ed al progetto politico di Futuro e libertà.

Sarà questo il punto di forza e di verifica della concreta azione che si chiede al nascente esecutivo provinciale. Sono convinto che responsabilmente ogni circolo saprà fare la sua parte. Sarà compito del coordinamento provinciale dare il giusto e adeguato  sostegno per concretizzare il maggior numero di risultati positivi e necessari alla crescita del nostro partito.  

Ritengo, per concludere, che al di là del dissenso che si potrà percepire e ignorare,  qualunque sia il risultato che nei modi, condivisibili o non, verrà fuori da questa assise, esso sarà interpretato quale sconfitta di una auspicata linea di rinnovamento e di partecipazione attiva e la vittoria di una consuetudine da tutti osteggiata ma di fatto cercata, voluta e riaffermata.

Il risultato a cui ognuno di noi  deve tendere non è quello di vincere l’assise congressuale ed il prestigio di sedere al fianco dei notabili, bensì quello di rafforzare l’idea del partito nel proprio territorio e cercare di sedere al tavolo della conduzione amministrativa della propria comunità. Se questo potrà essere realizzato sarà un grande risultato raggiunto. Diversamente sarà ancora una volta il fallimento della politica e in particolare della idea di FLI.

considerazioni sul congresso provincialeultima modifica: 2011-12-03T08:14:12+01:00da argo0609
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