sulla situazione dell’ospedale di Agropoli

 Qualche giorno fa, su insistenza di un cittadino di Agropoli, ho chiesto ed ottenuto un incontro con l’On Bianca D’Angelo, Consigliere regionale del PDL  esponente della   Commissione sanità, per esporre le problematiche relative alla chiusura dell’ospedale di Agropoli. Incontro avuto lunedì 9 settembre. Esito nullo, interlocutorio su possibilità immediate e speranzoso per il prossimo futuro ,quando si dovrà ridiscutere ed approvare il nuovo piano sanitario ospedaliero. Tempi lunghi, indefinibili, legati alla composizione che assumerà il Consiglio Regionale con le prossime elezioni del 2015. In serata una piccola passerella  di altra parte politica anch’essa parte della V° Commissione sanità, di opposizione alla attuale maggioranza politica regionale. Si è offerta di porre una interrogazione (a chi?) sul tema con proposte suggerite dalla base su dati rilevati dalla attività ospedaliera. L’ho ritenuta una inutile sceneggiata ed una proposta con esito già certo: nulla di fatto ma valido per la coscienza.

Ho inviato queste mie due missive alla D’Angelo che pubblico sul mio blog a futura memoria

Agropoli, 11 settembre 2013

Egregia Onorevole D’Angelo

Nell’augurarle una buona giornata, mi permetto  rammentarle quanto ci siamo detti qualche giorno fa a proposito della situazione ospedaliera di Agropoli. Nella giornata di ieri – leggendo i comunicati stampa sul sito asl Salerno – ho appreso che Squillante avrebbe tenuto una conferenza stampa per illustrare il piano emergenza –urgenza  per il territorio salernitano. Inoltre, da qualche contatto telefonico con personale dell’ospedale, ho appreso che si sta completando l’inventario sia quello strumentale, ormai già completato che quello farmacologico e che entro lunedì prossimo si completerà la trasmissione, agli interessati, delle lettere di destinazioni in altre sedi di  lavoro. Non sto qui a tediarla con la dietrologia che non servirebbe ad altro che a riempire il tempo davanti ad una salma, nell’attesa che giunga la bara per la definitiva sepoltura. Mi permetto solo rubarle qualche secondo per ricordare a me stesso che APPENA NOVE ANNI FA lo Stato, la comunità , le tasse pagate da noi tutti, attraverso la sporca politica ha investito e speso, nella illusione generale, milioni di euro per, cambiare testaletti, comprare letti sostituendoli a quelli già presenti perché inadeguati, acquistando scialitiche, letti operatori, attrezzature moderne per la sterilizzazione, apparecchiature radiologiche, attrezzature per un laboratorio di analisi efficiente e moderno, risistemati se non sostituiti completamente impianti per gas medicali, per condizionamento ambientale, per porte antipanico e tanto ancora. Milioni buttati al vento, non ammortizzati in un tempo limitato insufficiente  a coprire il periodo di assistenza fornita in questi pochi anni. La sola e superficiale lettura della legge 16 del novembre 2008 (BURC . 48 ter del 1/12/08) e del famigerato decreto 49 del 27/9/2010 lascia intendere come la politica è stata ed  è incapace di gestire la cosa pubblica nell’immediato e nella programmazione a medio termine. Sarebbe un discorso troppo lungo che si perderebbe nei rivoli della storia andata. Io ho preso servizio ad Agropoli il 30 marzo 2004 e l’ospedale si è aperto  nel mese di aprile. In appena quattro anni ,da pronto soccorso attivo è stato trasformato in centro di eccellenza per terapia oncologica, per essere declassato dopo due anni a  hospice per terapie palliative, fino a scomparire completamente dalla geografia sanitaria territoriale. Di questa grande  capacità trasformistica deve rallegrarsi la politica e del freddo cinismo che accompagna tale trasformismo. Oggi intorno al morto c’è chi si ostina a portare ossigeno illudendosi di rianimarlo, non volendolo considerare morto, chi aspetta ansioso l’arrivo della bara, chi mormora a voce più o meno alta sulla causa della morte, chi pensa come sfruttare l’evento nel bene e nel male in una cappa di pessimismo collettivo, di speranze disilluse, di preoccupazione per la propria persona in balia della ignoranza , della incompetenza  e della indifferenza assoluta verso il bisogno del debole. Mi rendo conto che debbo mettere un freno alle mie dita che continuano a battere la tastiera del pc.

Oggi Lei dovrebbe aver un incontro con Morlacco per capire come si muove la sanità campana (mi pare di aver capito). Dai miei quasi settanta anni, le chiedo di non focalizzare la sua attenzione solo sul suo bacino elettorale e di interesse politico – la città di Napoli – ma, quale componente della quinta commissione regionale –  di approfondire l’argomento anche al territorio che a me sta ancora a cuore, nonostante tutto l’amaro passato. Vi sono in questa terra esigenze non confrontabili con altre realtà per un insieme di componenti sociali,territoriali, economiche, culturali che, nel discorso generale della politica, non possono essere matematizzate con un semplicistico calcolo di somme e differenze. Sarebbe – per quanto anche necessario oggi con la scarsità di risorse disponibili – un solo calcolo ragionieristico ed una grande sconfitta del pensiero politico, se a questo si vuole dare il valore e la dignità che in una sana società meriterebbe. Non sono qui a darle suggerimenti, ne ad avanzare ipotesi e proposte. E’, ora, un suo compito. Resto in attesa dell’esito di questo incontro, che spero vorrà significarmi attraverso i suoi collaboratori, se lo vorrà.

Cordialmente

                                                                                 Dott. Franco Scognamiglio

Cortese On. D’Angelo

Dalla rassegna stampa dell’ASL ho preso visione del piano di emergenza che il manager ha presentato alla stampa. Fra le varie affermazioni fatte Squillante dice che il piano è stato approvato lo scorso venerdì e dovrà essere sottoposto alla Regione che dovrà valutarlo ed eventualmente fare delle prescrizioni. Poi si passerà alla fase esecutiva ed alla sua attuazione. Una affermazione poco felice, che non merita commenti è la seguente: “Crediamo  – ha detto Squillante – che sia meglio fare qualche chilometro in più per essere curati adeguatamente che rimanere in loco e rischiare di non farcela”.( dalle “Cronache del Salernitano) Ci sarebbe da rispondere che se un emorragico acuto o un trauma toracico o addominale con versamento ematico o tamponamento cardiaco o perforazione polmonare dovesse percorre qualche chilometro in più rischierebbe di non arrivare proprio al luogo di cura ed il problema di un adeguato trattamento non si porrebbe proprio, se non quello di una buona costatazione di decesso. Un conto è la medicina /chirurgia di elezione un conto è la medicina/chirurgia d’urgenza. Non si conosce tale differenza fin quanto non si ha un contatto diretto con una simile esperienza.

Da “La Città” leggo che “chiusa la fase dell’attivazione del PSAUT –afferma il manager Squillante- attendo proposte ragionevoli e condivise con il territorio per un progetto di valorizzazione della struttura.” Tra le ipotesi di riconversione quella di utilizzare il presidio come centro di eccellenza per ammalati in stato neurovegetativo e comatoso.

Neanche quest’ultima affermazione merita commenti. Un centro del genere esiste in Campania ed è sito a Telese nel Beneventano. Quanti centri del genere sono necessari in una regione? Sa Squillante di quanto personale ha bisogno un allettato in questo stato di coscienza per essere assistito ventiquattro ore? Sa Squillante che a latere sono indispensabili i servizi di supporto quali radiologia, laboratorio di analisi, psichiatrici e quanti altri per l’assistenza anche laterale? Sa Squillante che in termini di costo è preferibile iniziare una struttura ex novo dedicata che non effettuare una conversione dell’esistente perché solo i letti andrebbero adeguati alle nuove esigenze di questi pazienti? Sa squillante che se chiude Agropoli è per motivi economici di rientro?. Quando venne fuori questa ipotesi di conversione mi documentai a riguardo e se necessita posso fornire quanto in mio possesso.

Ma mi preme sottolineare la richiesta di proposte rivolta alla cittadinanza. Ebbene  oggi ad Agropoli esistono due servizi di eccellenza (spero ancora in buona salute) IL CENTRO TRASFUSIONALE E IL SERVIZIO DI ALLERGOLOGIA.  Il centro trasfusionale oltre alla raccolta sangue segue tutti i pazienti in trattamento con anticoagulanti che dovrebbero rivolgersi a strutture private o convogliare su Vallo della Lucania con dispendio di risorse economiche e di tempo, mentre il centro di allergologia fornisce un ottimo servizio a tutta l’utenza del comprensorio. Ebbene intanto si potrebbero mantenere in essere questi servizi, affiancando il mantenimento della Radiologia e del laboratorio di analisi, servizi questi che oltre a dare qualità di prestazioni eviterebbero il sovra affollarsi dei centri privati  e sarebbero competitivi tra servizi pubblici e privati, oltre a portare economia alle casse dell’ASL.

Ho letto che qualcuno ha ipotizzato un servizio di gastroenterologia  con cinque posti letto a Vallo della Lucania. E’ un modo per garantirsi un posto apicale da parte di chi, affiancandosi al manager propone qualche interesse strettamente personale.  Tale proposta potrebbe trovare un supporto con un servizio di endoscopia digestiva staccato ad Agropoli si da dare alla struttura un altro piccolo elemento di qualificazione.

Queste i suggerimenti o  proposte che mi sento di indirizzare alla sua attenzione qualora da parte della Regione vi sia una volontà a dare alla cittadinanza di Agropoli una ragione per credere nella politica.

Un modo,usando le parole dell’On. Rivellini, di addolcire la pillola in modo meno traumatico possibile                                                                             Dott. Franco Scognamiglio

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Immagine tratta da un quotidiano nella rassegna stampa dell’ASL ( Il mattino del 10 settembre)

Il cronista mette in risalto come in un territorio limitato siano concentrati cinque ospedali la cui efficienza è tale da lasciar morire una donna per emorragia.

Affermazione di Squillante “” Crediamo  – ha detto Squillante – che sia meglio fare qualche chilometro in più per essere curati adeguatamente che rimanere in loco e rischiare di non farcela”.( dalle “Cronache del Salernitano

Sa Squillante la vastità del territorio a sud del Sele e che tipo di viabilità collega i vari comuni con strade dissestate ed impraticabili in tempi ragionevoli per un paziente in stato di estrema acuzia?

On. D’Angelo ho apprezzato la sua sensibilità nel volermi ascoltare.

Sarò ancor più lieto se questo mio piccolo anonimo contributo riuscirà a sensibilizzare anche il suo cuore!

 

sulla situazione dell’ospedale di Agropoliultima modifica: 2013-09-12T08:29:27+02:00da argo0609
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