pensieri maliziosi

Qualche giorno addietro ho incontrato un amico, gli ho chiesto se vi fossero novità sulla scena politica cittadina. Mi ha risposto con una mimica facciale che significativamente ha sostituito tante inutili parole. Mi è venuto di fargli una battuta: per le prossime elezioni mi presento da sindaco sei d’accordo? La sua risposta, un po’ interdetta, è stata: dobbiamo trovare sedici persone per bene per fare una lista. Ci siamo salutati riprendendo, ognuno, la propria strada. Mentre scrivo questo post ho appreso che Berlusconi conserva l’agibilità politica potendosi recare a Roma due giorni a settimana, dovrà giocare a carte con i vecchietti di una casa per anziani vicino ad Arcore, non dovrà incontrare pregiudicati( non è chiaro se li potrà contattare telefonicamente o per interposta persona), potrà fare comizi ma non dovrà dire parole disdicevoli verso mamma magistratura che, benevolmente, ha ricucito lo strappo creatosi con la condanna per frode fiscale ai danni dello Stato ovvero dei cittadini e Renzi è contento perché potrà dormire sonni tranquilli fino alle prossime elezioni, avendo dato, in coscienza, ottanta euro a non si sa quanti poveri morti di fame, prendendoli a prestito ad altrettanti morti di fame. Due considerazioni sul mio iniziale pensiero. La mia affermazione ha lasciato interdetto il mio amico in quanto immediatamente non si è reso conto della sua natura goliardica e folkloristica. L’altra considerazione, la sua affermazione illusoria, che trovare sedici persone disponibili a comporre una lista sia sufficiente a coagulare sufficienti consensi elettorali. Associo l’evento Berlusconi ad alcune affermazioni che mi vengono in mente sentite nel corso della  mia ultima e disastrosa campagna elettorale. Nel chiedere il voto per la mia persona almeno tre elettori hanno espresso chiaramente l’azione clientelare che influenzava la loro scelta di voto. Cosa più imbarazzante era la loro naturale affermazione senza alcuna riserva o remora circa lo scambio di voto dettato da una personale esigenza e dalla disponibilità o imposizione da parte del candidato al quale ognuno si era rivolto o era stato sollecitato. Leggo su face book o su alcuni blog considerazioni teoretiche sullo stato della politica locale, non dissimile da quella nazionale e mi domando che sarà della nostra società domani. Mi verrebbe la voglia di ritornare nella mischia ma mi guardo dentro, conto gli anni passati e quelli che spero di contare avanti, so che non andrò più a votare e mi accontento di accarezzare i miei due pastori tedeschi liberando solo la fantasia che, rada, sfuma sempre più su nell’aria rarefatta che ci sovrasta.

pensieri maliziosiultima modifica: 2014-04-15T15:17:42+02:00da argo0609
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