La riforma universitaria al Senato
Lunedì p.v. l’iter parlamentare della riforma universitaria si completerà con l’approvazione del disegno di legge al Senato. Non commento il disegno di legge perchè non ne avrei nemmeno le capacità materiali,ma ritengo che pur nella mia scarsa capacità critica, il disegno nel suo insieme lascia molte perplessità a tutto il mondo universitario, nella sua applicazione e nei risvolti didattici, formativi e attuativi. In particolare dopo, fuori dal mondo universitario, per tutti gli studenti che nell’università cercano soluzioni per il loro futuro. E’ quindi giustificato il comportamento di intima paura che avvolge tutto il mondo universitario e che determina un complesso stato di disagio collettivo. Disagio che i parlamentari ignorano completamente e nel quale individuano forme di rivolta e di rivoluzione ingiustificate. La dimostrazione della veridicità di questo assunto sta nel fatto che nessun contatto o interlocuzione vi è stato tra le rappresentanze studentesche ed il mondo politico, tra le rappresentanze universitarie di docenti ricercatori e quanti nell’università operano a tutto campo e le rappresentanze di governo, bensi un netto distacco fuori dalla logica democratica per contruire un percorso, per le future generazioni, fatto di intese e di comuni orientamenti, nel rispetto delle reciproche prerogative. E’ un modo assurdo di legiferare con ‘imposizione dell’arroganza e del potere politico che comunque aumenta il divario tra popolo e politica.