12 e 13 giugno tutti alle urne: No al nucleare in Italia

Se si partisse domani con il nucleare italiano, la prima centrale non sarebbe pronta prima del 2020 (e si tratta di un’ipotesi molto ottimistica, per non dire irreale).
 
 
Una delle alternative è l’EPR, ovvero un progetto franco-tedesco per costruire un prototipo dei cosiddetti “reattori di terza generazione”, che, a partire dal 2025, dovrebbe sostituire in Francia – ma i costruttori sperano anche nel resto del mondo – i reattori attualmente funzionanti.
Si tratta, al di là degli slogan, della più recente evoluzione di una tecnologia vecchia di cinquant’anni, quella dei reattori ad acqua pressurizzata. Nessuna novità, dunque, ma solo l’evoluzione di un modello ben noto. Per stessa ammissione dell’Autorità francese sulla sicurezza nucleare, l’EPR presenta gli stessi difetti da tempo individuati nei 58 reattori funzionanti in Francia. I pochi progressi tecnici annunciati si limitano al tempo di vita – previsto in 60 anni, contro i 30/40 delle centrali attualmente funzionanti – alla produzione di un 10-20% in meno di scorie e a un originale sistema di sicurezza in caso di fusione del nocciolo. A questo proposito, la sezione tedesca dei medici per la prevenzione della guerra nucleare ha già denunciato che il sistema di sicurezza previsto rischia di portare a catastrofiche esplosioni nella vasca di contenimento del nocciolo.
Per quanto riguarda invece i cosiddetti “reattori della quarta generazione”, occorre aspettare non meno di 20-30 anni.
 
Un’altra proposta è quella dell’HTR. I suoi (le citazioni che seguono sono state prese da un sito di un’associazione pro-nucleare) «impianti dimostrativi più noti» «sono quelli di Dragon in Inghilterra, di Peach Bottom e di Ft. St. Vrain negli Stati Uniti e quello di Jülich in Germania» e «il reattore di Jülich ha consentito di dimostrare che è possibile avere una centrale intrinsecamente sicura». Se questo è vero, però, perché «questa tecnologia non è ancora riuscita ad affermarsi nella produzione commerciale di energia»? E si può parlare di «alternativa migliore già disponibile», se Zhang Zuoyi, il direttore del progetto cinese sull’HTR, ha affermato che «forse un giorno questo tipo di test sarà utile anche a livello commerciale»?
 
Tu ignaro cittadino, sapevi tutto questo? lo hai mai sentito dire in tv? pensi che possa essere utile divulgarlo ad amici o attraverso gli organi di informazione tradizionale?
Il 12 e 13 giugno recati alle urene e vota “SI” ai quattro referedum
Difendi la natura e quanto ci mette a disposizione!!!!!
12 e 13 giugno tutti alle urne: No al nucleare in Italiaultima modifica: 2011-05-31T10:21:27+02:00da argo0609
Reposta per primo quest’articolo
Questa voce è stata pubblicata in Senza categoria. Contrassegna il permalink.