Leggendo e meditando … alcune riflessioni

La lettura di taluni messaggi su facebook a volte induce a fare riflessioni che, magari , nell’iter routinario giornaliero non sei portato a pensare o considerare. Il pensiero va quindi ai fatti ed eventi che hanno generato i messaggi portando, indietro nel tempo , a rivedere i passaggi salienti di un tale percorso. Mi riferisco in particolare a quanto suggerito da Adriano Falanga relativamente ad un incontro dei circoli salernitani di Futuro e Libertà, alla composizione della  “” commissione spontanea presieduta dall’on. Muro con Grassi, Sano, Sarno, Motta ””  che ” è l’unica preposta a convocare i circoli in assemblea”, alla risposta di Sonia Senatore che conclude la sua missiva con “Caro Adriano, per me martedì rappresenterà il momento in cui saranno presenti …..GLI UOMINI e non…..I CAPORALI!!!!!!”

Ebbene la nascita di Futuro e Libertà, quale successiva aggregazione dei circoli di Generazione Italia, avrebbe dovuto ipotizzare un nuovo modo di fare politica  con spontaneo sviluppo dalla base, su un pensiero ideologico – se così lo si vuole intendere o definire – del leder Gianfranco Fini, in contrapposizione alla politica berlusconiana libertaria e liberista nel senso di ignorare le regole civili della nostra società nonché liberticida per la massa a favore di una ristretta area sociale.

A Berlusconi Fini ha contrapposto l’idea di una società libera e liberista quale quella di una società incardinata su principi costituzionalmente definiti, con leggi di interesse collettivo, senza discriminazioni di classi, di ceti sociali, di culture etniche , perseguendo  un etica morale, equa, solidale, internazionale, aperta e moderna nel rispetto e conforme ad una moderna ed avanzata società, in linea principalmente con le più moderne culture europee. Una idea bellissima, stimolate, non conservatrice adattabile e modellabile alle nuove esigenze collettive. Quale è il neo!

Le enunciazioni di principio condivise e divenute linee dogmatiche di una bandiera , in primis sono state abiurate immediatamente dagli stessi autori degli enunciati che, illuminati e accecati da altri fuochi d’artificio, hanno ritenuto più consono e produttivo riprendere la via del vello d’oro più che intraprendere un cammino alla ricerca di una più dignitosa identità. Altri accettando , in linea di principio, il contenuto di un nuovo manifesto ne hanno sposato la causa rimanendo ancorati però ai tradizionali sistemi utilizzati per promuovere il consenso di questa nuova dottrina.

A Perugia feci una affermazione che mi piace ricordare: non si può cambiare l’abito rimanendo sempre e comunque con lo stesso modo di pensare e di procedere qualsiasi sia l’occasione o il contesto in cui ci si presenta. E’ questo che è avvenuto e sta avvenendo in Futuro e Libertà. I sondaggi stessi ne sono la concreta valutazione. Ricordo che inizialmente sull’onda dell’entusiasmo che alimentava  la voglia di cambiamento e di rinnovamento FLI si attestava su un consenso del 7 – 8%. Ora leggo su Repubblica del 16 giugno che i sondaggi non vanno oltre il 3,5 % a ruota dell’UDC e seguita dall’API di Rutelli. Questo dovrebbe far riflettere innanzitutto Gianfranco Fini che ha voluto e determinato – a mio avviso a ragione – il distacco dal PDL e tutti coloro che si ritengono i designati di una classe dirigente.

Un partito che nasce dalla base non può avere una classe dirigente precostituita e predefinita su schemi che richiamano la vecchia e tradizionale politica faccendiera, clientelare, arrogante ed aggressiva. Che senso avrebbe cambiare per non rinnovare?. Che senso avrebbe mettere su un ennesimo partito, ripetizione di quelli già esistenti, con una piccola ciliegia sul cappello? Quale motivo avrebbe il popolo, l’elettorato di identificarsi, proporsi ed assecondare una idea diversa solo in apparenza ma fondamentalmente copia impasticciata di altre soluzioni e aggregazioni, positive o negative, comunque già consolidate e verificate? 

A mio avviso FLI ha perso consensi perché ha perso di credibilità e di immagine che si è fatta opaca e sta diventando evanescente. E’ necessaria una ripresa di coscienza, un risveglio di Gianfranco Fini, un abbandono delle logiche partitocratiche che attanagliano il partito e quei pochi che ne sentono il privilegio gestionale, che se ne arrogano il diritto del comando e del pensiero.

I risultati elettorali delle recenti elezioni amministrative, la collocazione politica, anomala per un partito che si definisce la destra alternativa e vera a quella berlusconiana, sono stimoli di riflessione che devono far rinascere il pensiero ideologico primitivo, nonché elementi di verifica di quanto fino ad ora messo in essere ma che ha determinato un calo considerevole di attenzione. Io lo percepisco nel mio piccolo. Altri se ne devono fare carico se voglio essere propositivi, alternativi e partito di governo.

A livello locale, provinciale e regionale, è necessaria una presa di coscienza della valenza del territorio. Coloro che fino ad ora sono stati posti a dirigere le fila di questa nascente formazione hanno il solo compito di traghettare il pensiero della base verso il centro, raccogliendo tutte le istanze ed i suggerimenti che sono in grado di recepire e convogliarli la, dove il centro ideologico limitato del pensiero politico nascente può ed ha la capacità elaborativa di sintesi e di formulazione programmatica e normativa. Se questa capacità viene meno allora è opportuno, nell’interesse collettivo, farsi da parte e cedere il testimone ad altri. Lo dico primo a me stesso e se la posizione assunta, ad oggi, a livello provinciale e regionale è sinonimo di accaparramento di posizioni di privilegio ebbene questa è una strada sbagliata che alla fine finirà nel nulla.

Leggendo e meditando … alcune riflessioniultima modifica: 2011-06-17T11:46:40+02:00da argo0609
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