Risposta a Trasparenza e Legalità febbraio 2012

Sul giornale locale TRASPARENZA E LEGALITA’ di febbraio 2012 è stato pubblicato un articolo che riporto integralmente:

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Retroscena. Per il porto… buttati a mare 5 anni

L’ex assessore al porto, in polemica con Alfieri, si dimise. Eppure oggi vuole ricandidarsi col sindaco  

Scognamiglio chiamava in causa Carpinelli, Carbone non rilascia dichiarazioni

Dopo 5 anni l’amministrazione non ha ancora regolamentato la gestione del porto istituendo una società comunale

Da sempre tale Raffaele Carpinelli… ha preteso di svolgere ed ha svolto il ruolo di segretario locale (dell’Idv, ndr), di assessore e di burocrate. Sin dall’inizio il mio mandato è stato sempre ostacolato… Ai primi incontri con l’assessore regionale Cascetta, il sindaco, a mia insaputa, si accompagnava con il Carpinelli. Ogni altra iniziativa proposta dall’assessore poteva andare avanti solo dopo aver acquisito il placet del sig. Carpinelli. I rapporti con gli operatori portuali sono stati tessuti alle mie spalle dal Carpinelli. Tante scelte da me non approvate per ragioni di efficienza, buon senso ed altro, sono andate avanti perché volute dal Carpinelli… Buona parte del pubblico ha interloquito con il Carpinelli, vista la sua grande disponibilità ad occuparsi concretamente dell’attività amministrativa, dei procedimenti, dei progetti…”. È il 12 giugno 2009 e con queste parole Franco Scognamiglio rassegna le sue dimissioni dall’incarico di assessore al porto della giunta Alfieri. Basta leggerne poche righe per cogliervi tutta l’amarezza dell’ex assessore. Un’amarezza derivante dall’esser stato messo nell’impossibilità assoluta di svolgere l’incarico che gli era stato (solo formalmente?) assegnato. Ma neppure lo “scossone” derivante dal suo abbandono ha fatto cambiare musica nel settore della gestione del porto. Un anno più tardi, sarà finanche il consigliere di maggioranza, Salvatore Coppola, a chiedere conto all’amministrazione del perché era stata istituita un’apposita commissione consiliare sul porto che però non aveva (e tutt’ora non ha) provveduto a costituire la società comunale di gestione dei pontili, che pure era stata promessa. Essendo arrivati a fine consiliatura, per capire chi è che ha davvero deciso sulle sorti del porto, abbiamo chiesto un’intervista a colui che è stato chiamato in giunta a ricoprire il ruolo lasciato vacante da Scognamiglio: Raffaele Carbone. Questi tuttavia, dopo aver fissato l’appuntamento, in Comune non si è presentato (come da accordo) e, raggiunto telefonicamente, ha dichiarato di “averci ripensato”. Ma cos’ha da temere un assessore comunale se la stampa vuole rivolgergli qualche domanda? Forse la sua uscita pubblica avrebbe infastidito qualche “signore del palazzo”? Un interrogativo a cui non è facile trovare una risposta ragionevole, così come non si trova una risposta razionale al fatto che il suo predecessore, Scognamiglio, dopo aver clamorosamente abbandonato la giunta e fatto simili denunce, oggi voglia candidarsi di nuovo con Alfieri. (c.p.) “”

 

non è conveniente una risposta polemica perchè (c.p.) Carmine Parisi merita stima e simpatia. Spero che gradisca e comprenda, sorridendo, quanto gli rimando.

 

Dopo tanto girovagare per  vie peccaminose ho avuto una ripresa di coscienza, folgorato dal tempo e dall’attimo fuggente e mi sono trovato in un luogo sacro a confessare i miei peccati. Il buon prete, dopo aver ascoltato pazientemente le mie parole, affranto, ha sentenziato: “figliolo, la redenzione dei tuoi peccati passa attraverso la mano del poverello che ti condurrà sulla retta via ove troverai conforto e privilegi”.

Fuori dal luogo di culto ho incontrato un medico del cuore al quale ho raccontato l’episodio e le mie angustie corporali. Questi con fare grave mi ha prescritto :”Per il tuo benessere corporale traffica tra la gente e offri illusioni di benessere. Ne avrai anche tu giovamento”.

Cercando di interpretare queste due ricette quella ecumenica e quella sanitaria sono addivenuto alla conclusione che esse  fossero finalizzate ad una rinnovata partecipazione alle elezioni amministrative prossime.

E dove se non con il vincitore? Potrei fare l’assessore o il presidente del consiglio,  ricavandone un lauto stipendio o il semplice consigliere, senza infamia e senza lode, traendone vantaggi politici per un immediato futuro.

Quale opposizione si andrà a configurare in un voto plebiscitario che vedrà 14 se non addirittura 16 consiglieri seduti negli scranni di governo?

In questa prospettiva mi posso mai curare delle mie passate affermazioni su taluni personaggi che pur mi misero alla berlina, calpestando la mia dignità, offendendo la mia intelligenza, mercanteggiando un orto messo a loro disposizione e dal quale, ancora oggi,  ne traggono vantaggi e se ne sono fatti padroni assoluti?

  posso dare spazio ai miei ricordi risvegliando i momenti di forte e continua tensione con chi era l’artefice della gestione dell’orto.

 

Non io ma altri dovrebbero porsi le domande che, ignorate ieri, vengono riproposte alla ribalta solo ora.

Perché ?  Chi volle e impose che si nominasse un fidato alla gestione dell’orto?

Perché dopo un breve periodo di oppressiva ingerenza esterna, qualcuno sentì il bisogno di liberarsi del guinzaglio che lo teneva a bada e di tirarsi fuori per riacquistare serenità e dignità professionale?

 Perché dopo aver individuato un responsabile accreditato all’interno dell’amministrazione si è sentito          ( l’obbligo) la necessità di pagare uno scotto   con i soldi dei contribuenti –  consentendo ad un presunto factotum di prendere in mano una fetta di potere,  gestendola a discapito dell’interesse collettivo la cui caratteristica avrebbe avuto possibili interessi comuni di sviluppo?

Qual è lo scopo ed il fine delle domande che si pone l’articolista, quali interessi si tenta di risvegliare a due mesi dalle elezioni?

D’altra parte quali sono gli orti più appetitosi e consistenti? Si badi bene che non parlo di fonti di sviluppo o di crescita occupazionale ma di orti ove si coltiva e si vende quello che si può, indipendentemente dalla qualità del prodotto che si mette sul mercato e da come tale prodotto è realizzato.

Non mi dilungo nell’analisi che lascio ai dotti della piazza e agli “accordi di programma” che si andranno a definire in questo lasso di tempo che ci separa dal 6 maggio prossimo.

Sono un pessimo cattolico praticante ed un poco accorto paziente. Se pur il prete ed il medico abbiano suggerito una ricetta comune, lascio che la mia anima continui a vagare nei meandri del peccato e che il mio cuore continui a battere all’impazzata.

Prima di ogni cosa viene la dignità di una persona,la propria morale, il proprio senso del rispetto verso gli altri,  verso lo Stato e la Comunità, verso la norma che impone legalità, trasparenza, equità.

 Da qui a qualche mese il governo di questa città sarà democraticamente eletto a governo di regime ove il nocchiero volerà da solo su una “ferrari monoposto” poco curante del team che resterà a terra ad aspettarlo ed ad acclamarlo vittorioso.

Non vedo altro futuro per i prossimi cinque anni.

Chi avrà la fortuna di salire sul podio del vincitore godrà di luce riflessa per un breve momento fintanto che durerà la festa.

Poi si vedrà.  

 

 

 

 

 

 

Risposta a Trasparenza e Legalità febbraio 2012ultima modifica: 2012-02-12T17:10:16+01:00da argo0609
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