La moria dei pesci

 Ne parlavo con un amico consigliere comunale qualche giorno fa, ipotizzando scenari possibili in vista delle prossime elezioni amministrative.

Le condizioni:

 

1.       Riduzione del numero dei consiglieri comunali da venti a sedici; riduzione del numero degli assessori da sette a cinque. Quindi meno deleghe ed un consiglio comunale con una composizione normale di dieci consiglieri di maggioranza e sei di opposizione;

2.       Necessità di garantire al sindaco cieca fiducia come verificatosi in questi cinque anni con una maggioranza consolidata, selezionando, con l’aggregazione dei voti, consiglieri che fanno quadrato per una forte continuità di gestione;

3.       Contenere le perdite  trasformandole in incarichi esterni e/o assessorati attingendo fra i non eletti;

4.       Garantire  alle liste di parte il maggior numero di voti per avere più quozienti e quindi più consiglieri, sottraendoli alle altre liste della coalizione;

5.       Conquistare il premio di maggioranza per aumentare il numero di consiglieri di maggioranza riducendo quelli di opposizione.

 

Uno scenario che, in questa fase di preparazione alle elezioni,  vede la completa assenza delle forze politiche di opposizione che, indipendentemente dalla più o meno valida ed accertata capacità del sindaco uscente e quindi pur nella consapevolezza di un consenso, anche nell’inconscio attribuito, dovrebbero svolgere un ruolo che in democrazia si chiama controllo costante, attento e trasparente della azione amministrativa per dare voce alla democrazia e non essere fondamento di una gestione autarchica e “di regime” della cosa pubblica.

 

Questo scenario contrappone alla indifferenza delle segreterie provinciali e regionali dei partiti significativi a livello nazionale, una realtà locale rivolta alla gestione  più che mai personalizzata della cosa pubblica, fuori da ogni qualsiasi logica di partito. Un personaggio forte e trainante può indossare, in questo contesto, una qualsiasi casacca. Avrà sempre il carro pieno. Anzi avrà l’imbarazzo di dover garantire posizioni di privilegio e “sbarazzarsi” di coloro che pur acclamandolo e garantendogli la condotta del carro, irrimediabilmente, non potranno avere posto a sedere per la riduzione dei posti, stabiliti in altra sede, per  la cabina di regia. A meno che cosa non auspicabile ma non improbabile non si verifichi il default della opposizione.

 

Uno scenario che lascia alquanto perplessi  nella sua ipotesi e che stimola serie riflessioni.

E’ l’aria  che si percepisce di primo acchito nell’ascoltare l’umore della piazza.

E’ governabile a queste condizioni una città di oltre ventimila abitanti?

Cosa ha determinato questa situazione di insofferenza verso la politica, quella vera fatta di confronti accesi, di idee nuove, di collettività non lobbystiche e di numero ristretto di orticelli da coltivare. Perché tutti, fra maggioranza e opposizione, si affannano a salire sul carro del vincitore?, per avere cosa in cambio?, per dare cosa alla città?,per quale velleità di protagonismo a tutti i costi?

Il “”sig Rossi”” bisognoso di soldi vuole vendere un terreno legato da vincoli ad un possibile acquirente che attraverso la macchina amministrativa eliminerà i vincoli. E via ecco i miei voti!!!!!!.

Il “”sig Bianchi”” ha interesse a costruire in zona collinare cercando di superare taluni ostacoli ambientali, cerca un candidato disponibile e via ecco i miei voti!!!!,

Il “”sig Verdi”” commercialista spera in una gratificazione professionale  in qualche società di pertinenza comunale; e via ecco l’appoggio o la candidatura diretta per una manciata di voti!!; e via ecco l’aiuto alla lista!!!!.

Il “”povero cristo”” cerca un posto per il figlio disoccupato, si rivolge al santo patrono che benevolmente lo rassicura in cambio di..ed ecco altri voti!!!!.

E ancora!!..E ancora!!.. E ancora!!!!!!

Per non parlare poi dei falsi ipocriti che non vogliono esporsi e che usano due o più casacche da indossare all’occorrenza per confondere con una furbizia contadina il grano alla gallina.   

 

E’ la politica della clientela.

E’ la politica del compromesso.

E’ la politica della cambiale in bianco.

E’ la politica del malaffare, della illegalità, della prevaricazione

E’ la politica del santo a cui ti devi rivolgere per avere qualche cosa in cambio.

E’ la politica della imposizione del santo: dammi un cero se vuoi il miracolo!!??.

E’ il berlusconismo che si perpetua nel tempo e nello spazio o e l’abbassamento della morale, della dignità, dell’aberrazione del proprio Io, della propria persona???

 

Nel mio piccolo, non voglio avere la presunzione di filosofare sui massimi sistemi ma vorrei fare una limitata ed elementare analisi di quanto si svolge intorno a noi per poter dare agli uomini di interesse della mia cittadina un qualche spunto per una maggiore riflessione, finalizzata a ridare vitalità alla politica quale vera espressione di democrazia e non strumento di interesse limitato ad aree racchiuse da filo spinato.

 ……………c o n t i n u a……………

La moria dei pesciultima modifica: 2012-02-28T11:51:01+01:00da argo0609
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